Le tecnologie volte alla cattura della CO2 dall’atmosfera, considerate a lungo troppo costose e infruttuose, stanno tornando prepotentemente nel dibattito e si registrano sempre nuovi progetti e investimenti.
Il problema dell’anidride carbonica si sta facendo quantomai pressante. I dati più aggiornati forniti da Axios, ci dicono che la CO2 ha toccato le 419 ppm (parti per milione). Si tratta del record assoluto da 4,5 milioni di anni ad oggi.
Ricordiamo che la pericolosità della CO2 è dovuta alla sua capacità di bloccare i raggi solari riflessi dalla superficie terrestre, che così non possono disperdersi nello spazio e rimangono a intrappolati nell’atmosfera riscaldandola. È il noto “effetto serra“.
Da qui, la fortissima motivazione per governi e aziende private a trovare il modo di limitare al massimo la produzione di anidride carbonica e catturare quella già presente.
Sono in corso, o stanno per partire, svariati progetti milionari per sviluppare la tecnologia di cattura della CO2 definitiva.
Vediamone alcuni.
I progetti di cattura della CO2 in giro per il mondo
Lo XPRIZE Carbon Removal
È il concorso lanciato e finanziato da Elon Musk e dalla Musk Foundation. Con il suo premio di 100 milioni di dollari è il più ricco incentivo mai proposto per risolvere il problema delle emissioni e, in particolare, a sviluppare una tecnologia di cattura della CO2 efficiente.
Il progetto Porthos
I Paesi Bassi puntano con decisione verso le tecnologie di cattura della CO2 con investimenti statali per 2,56 miliardi di dollari, per il primo progetto di cattura dell’anidride carbonica sul larga scala nella UE.
Avrà come sede la città olandese di Rotterdam e sarà gestito da grandi aziende petrolchimiche: Shell, Air Liquide, ExxonMobil e Air Products.
Lo scopo del progetto è catturare le emissioni di vari impianti e raffinerie e stoccare il carbonio nei giacimenti di gas vuoti del Mare del Nord.
I piani della Venture Global in Louisiana (USA)
La Venture Global LNG Inc., compagnia privata americana produttrice di gas naturale liquefatto (GNL) si è posta l’obbiettivo di catturare 1 milione di tonnellate di CO2 all’anno nei suoi stabilimenti in Louisiana.
L’idea è di comprimere la CO2, iniettarla e immagazzinarla nelle falde acquifere saline sotterranee.
Secondo le sue stime, Venture potrebbe catturare una quantità di carbonio equivalente a quella emessa ogni anno da 200.000 automobili.
Anche altre compagnie di GNL in America stanno investendo in progetti come questo, con l’intento di adeguarsi alle nuove norme ambientali senza rallentare la produzione. Tra queste troviamo Cheniere Energy Inc., NextDecade Corp., Sempra Energy e G2 Net Zero LNG.
Gli investimenti dello Stato australiano
L’Australia, grande produttore e utilizzatore di carbone per la generazione di energia elettrica, ha annunciato che finanzierà sei progetti finalizzati alla cattura della CO2 con 39 milioni di dollari.
Tra questi citiamo quello della Santos Ltd., produttrice indipendente di gas, che intende stoccare carbono nei giacimenti esauriti di petrolio e gas nella regione del Cooper Basin nel South Australia.
La Santon Ltd. spera di immagazzinare fino a 1,7 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Qualcosa si muove anche in Italia
Nonostante l’esclusione delle tecnologie di cattura dell’anidride carbonica dai fondi del Pnrr, le aziende italiane sembrano averne capito l’importanza strategica.
Oltre al progetto che Eni vorrebbe realizzare a Ravenna, anche Saipem ha dichiarato di puntare sulla cattura della CO2, insieme a green technologies, gas naturale, energie rinnovabili e idrogeno.
In conclusione
Come faceva notare il New York Times qualche mese fa, la migliore strategia per le aziende resta quella della riduzione delle proprie emissioni.
La compensazione attraverso progetti di forestazione, infatti, ha un difetto importante: gli alberi assorbono l’anidride carbonica ma posso successivamente bruciare o essere bruciati liberandola nuovamente in atmosfera.
Ecco perché le tecnologie di cattura della CO2 promettono di diventare sempre più importanti per il raggiungimento delle zero emissioni.
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