Il successo delle energie rinnovabili, ormai è chiaro, è legato strettamente allo sviluppo delle tecnologie di accumulo di energia (energy storage) e dalla loro disponibilità.
Secondo l’Osservatorio sistemi di accumulo pubblicato da ANIE Rinnovabili e aggiornato al 31 marzo 2021, nell’ultimo anno in Italia le installazioni di sistemi d’accumulo di energia elettrica sono cresciute con 43.784 nuovi impianti.
In termini di volume di energia stoccabile, questo aumento equivale a un +60% rispetto allo scorso anno.
La potenza complessiva installata nel nostro Paese è ora di di 212 MW, mentre la capacità massima utilizzata tocca i 333MWh, a cui si sommano i 60 MW e 250 MWh degli impianti di Terna.
Si tratta, naturalmente, di un’ottima notizia, il trend è interessante, anche se, rapportato agli obbiettivi stabiliti dal PNIEC, è molto lontano dall’essere sufficiente.
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ha, infatti, fissato gli obbiettivi dei sistemi di accumulo di energia a:
- 1000 MW di energy storage centralizzato entro il 2023 (elettrochimico e pompaggio)
- 7.500 GW (distribuito e centralizzato) entro il 2030.
Vediamo ora più in dettaglio la crescita a cui stiamo assistendo e l’effetto delle detrazioni fiscali introdotte dallo Stato.
La crescita dell’energy storage e il ruolo delle detrazioni fiscali
Fatta eccezione per il periodo di marzo e aprile 2020, in cui le installazioni sono calate a causa del lockdown, i sistemi di accumulo hanno continuato a crescere. Tanto che in luglio, un picco di 2.069 installazioni ha ampiamente compensato il precedente calo.
Anche il 2021 è iniziato allo stesso modo e il trend non si è fermato: il risultato è stato che nel primo trimestre le installazione sono state molte di più che in quello del 2020.
Secondo il rapporto di Anie Rinnovabili, le detrazioni fiscali concesse dal Governo hanno avuto un ruolo importante per il trend positivo delle installazioni di sistemi di accumulo di energia.
La detrazione fiscale del 50%, in particolare, ha dato impulso al settore mentre si era in attesa della pubblicazione dei decreti attuativi e delle disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, avvenute poi nel quarto trimestre del 2020.
La cessione del credito e sconto in fattura anche per gli istituti finanziari e per entrambe le aliquote (110% e 50%), introdotta dal DL Rilancio ha, inoltre, dato un considerevole impulso soprattutto nel settore residenziale.
Il Superbonus, invece, ha deluso in parte le aspettative. Le ragioni di ciò sono da ascriversi alla complessità delle procedure e alla poca chiarezza sulle modalità di applicazione. Citiamo, ad esempio, la necessità dell’attestazione del Gestore dei servizi energetici (GSE) che può richiedere fino a 200 giorni e rende impossibile usufruire del bonus.
Le caratteristiche degli impianti
Le tecnologie installate sono state per il 96,6% a base di litio e per il 3,1% di piombo.
Da sottolineare è l’introduzione di nuove tecnologie che potrebbero rappresentare il futuro di questo settore:
- i super-condensatori che raggiungono lo 0,1%
- le batterie a volano, anch’esse allo 0,1%.
La fonte di energia rinnovabile a cui sono stati associati maggiormente è il fotovoltaico che copre ben il 99,9% delle installazioni di sistemi di accumulo di energia. Si tratta soprattutto di impianti residenziali, di cui il 92% sono impianti fotovoltaici domestici con potenza di massimo 10 kW.
La capacità dei sistemi, invece, è:
- inferiore ai 20 kWh per il 98,6% dei sistemi
- inferiore o uguale ai 5 kWh per il 42,6%
- compresa tra 5 kWh e 10 kWh per il 40,5%
La diffusione dei sistemi di accumulo di energia sul territorio
La crescita delle installazioni e della capacità ha riguardato tutto il Paese ma restano comunque differenze significative a livello regionale.
Ecco la classifica delle regioni italiana con maggiore capacità di accumulo:
- Lombardia. Si conferma la regione col maggior numero di sistemi installati: 13.102 con una potenza totale di 56 MW e una capacità totale di 94 MWh
- Veneto. Segue la Lombardia con 7.270 sistemi di accumulo per una potenza totale di 33 MW e capacità totale di 57 MWh
- Emilia Romagna. 4.605 energy storage che generano una potenza totale di 24 MW e capacità totale di 37 MWh
- Piemonte. 3.183 sistemi di accumulo per 24 MW di potenza totale e 32MWh di capacità totale
Anche per quanto riguarda le nuove installazioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna mantengono le loro posizioni di vertice.
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