Con il Decreto energia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale qualche giorno fa, il governo italiano è intervenuto per ammortizzare l’aumento delle bollette energetiche.
Come è ormai noto, i costi del gas proveniente dalla Russia, già in aumento prima dell’invasione dell’Ucraina, sono cresciuti vertiginosamente. Questo ha provocato anche l’aumento delle bollette elettriche, dato che molta dell’energia elettrica viene prodotta utilizzando i metano russo.
Il Governo è al lavoro per elaborare una strategia che liberi l’Italia dalla dipendenza energetica dalla Russia di Putin e, contestualmente, tenta di arginare gli aumenti con questo decreto ad hoc. Una misura davvero necessaria, considerati i dati forniti da ADICONSUM, secondo cui i rincari toccano il 65% sulle bollette elettriche e il 59% su quelle del gas naturale.
Lo stanziamento previsto dal Decreto energia è di 8 miliardi di euro, dei quali circa 4 miliardi andranno alle filiere produttive che hanno subito il maggiore impatto dei rincari. I restanti fondi serviranno, invece, a incentivare l’efficientamento energetico e ad alleggerire il peso delle bollette di famiglie, imprese e attività commerciali.
Vediamo quali sono gli interventi principali previsti dal Governo nel Decreto energia.
Gli interventi principali contenuti nel Decreto energia
Contro l’aumento delle bollette
Con l’intento di calmierare i costi dell’energia, il Governo ha inserito nel Decreto energia:
- una riduzione al 5% dell’IVA applicata al metano impiegato a fini civili e industriali per i mesi di aprile, maggio e giugno 2022
- il potenziamento dei bonus sociali
Per quanto riguarda l’energia elettrica, invece, il Decreto cancella le aliquote sugli oneri di sistema per le utenze domestiche e non domestiche. Un provvedimento che include anche le utenze fino a 16,5 KW.
Inoltre, il potenziamento dei bonus sociali permetterà ai cittadini in disagio economico o in gravi condizioni di salute di beneficiare di tariffe agevolate per il secondo trimestre del 2022. Ecco i requisiti per accedere alle agevolazioni:
- un ISEE non superiore agli 8.265 euro
- un ISEE non superiore ai 20.000 euro, per le famiglie con più di quattro figli a carico
- essere titolari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza
- nessun tetto ISEE per i cittadini in gravi condizioni di salute che necessitano apparecchiature elettromedicali a elevato consumo di energia elettrica
Decreto energia a favore delle imprese
Con l’intento di supportare le imprese italiane in questa crisi energetica, il Decreto energia introduce un contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta. Ne beneficeranno le attività produttive ad alto consumo di energia elettrica e gas. Nello specifico il credito d’imposta compenserà i rincari delle bollette del:
- 20% per le imprese energivore
- 15% per le imprese ad alto consumo di metano
Incentivi alla mobilità sostenibile
Nel Decreto troviamo anche il cosiddetto Fondo automotive, che è destinato all’acquisto di veicoli non inquinanti favorendo così la transizione ecologica nel settore dei trasporti.
Il fondo avrà a disposizione 700 milioni di euro per il 2022 e 1 miliardo di euro all’anno fino al 2030. Per conoscere i limiti e le modalità di erogazione delle agevolazioni i cittadini dovranno attendere un apposito Dpcm.
Snellimento della burocrazia sul fotovoltaico ad uso domestico
Per accelerare la transizione energetica e contrastare l’aumento delle bollette, il Decreto energia snellisce l’iter per ottenere il via libera all’installazione di pannelli fotovoltaici a uso domestico. È ora equiparata a un intervento di manutenzione ordinaria degli edifici.
Basterà, infatti, compilare il modulo (scaricabile online dal sito del GSE o da quello del Ministero dello Sviluppo economico) e inviarlo al gestore a inizio e fine lavori.
Le uniche limitazioni della nuova norma includono i beni vincolati che sono sottoposti al codice dei beni culturali e necessitano di specifiche autorizzazioni.
Stanziamenti ulteriori per lo sviluppo del meridione
Il Decreto energia contiene anche un fondo ad hoc per favorire gli investimenti nel Sud Italia. Sono pronti 145 milioni di euro l’anno fino al 2033 per le imprese che entro il 30 novembre 2023 investiranno nelle regioni del Sud.
Si tratta di un credito d’imposta, fruibile in compensazione, su investimenti volti all’efficientamento energetico e all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.