Il gas naturale sta facendo registrare aumenti di prezzo record in questo periodo e le conseguenze sulla domanda globale di questo combustibile cominciano a essere evidenti.
Secondo le previsioni di IEA (International Energy Agency), pubblicate nel Gas Market Report aggiornato al terzo trimestre 2022, la crescita della domanda globale di gas naturale è in rallentamento.
IEA ha dovuto perciò rivedere al ribasso le proprie precedenti stime di crescita. Dopo il notevole balzo in avanti a cui abbiamo assistito nel 2021 – anno in cui la domanda mondiale di metano aveva visto un incremento di 175 miliardi di metri cubi grazie alla ripartenza dell’economia dopo la pandemia – il trend sta cambiando.
Crescita della domanda globale di gas: le stime
Le stime di IEA parlano di una lieve contrazione della domanda globale di gas nell’anno corrente per poi tornare a crescere nel prossimo triennio.
Da qui al 2025 la crescita della domanda dovrebbe attestarsi intorno allo 0,8% all’anno. Si tratterebbe di un incremento complessivo, nel quinquennio 2021-2025, di 140 miliardi di metri cubi, meno della metà dell’incremento registrato nei cinque anni passati.
La domanda di metano rallenta: le cause
Tra le cause di questa inversione di tendenza c’è, primariamente, la questione dei prezzi. Come accennato, l’aumento del costo del metano sta mettendo in crisi il mercato globale di questo combustibile. A scatenare l’impennata dei prezzi è stata, naturalmente, la guerra in Ucraina.
Inoltre, secondo IEA l’effetto secondario del conflitto in corso è stato quello di danneggiare la reputazione del gas naturale come fonte energetica affidabile e conveniente. In particolare, la percezione del metano è cambiata nei Paesi dalle economie emergenti, che vedevano il gas come la soluzione per soddisfare l’aumento della domanda energetica.
Un’opportunità per decarbonizzare l’energia
Il report di IEA mostra, inoltre, che solo una minima parte del calo di domanda di gas naturale è da attribuirsi allo sviluppo delle energie rinnovabili. I Paesi europei, alla ricerca di forniture alternative al gas russo, si stanno rivolgendo al mercato del gas naturale liquefatto (GNL) con l’inevitabile conseguenza di provocarne un ulteriore aumento di prezzo.
La strada giusta, evidentemente, non può essere questa. La UE si trova infatti di fronte a una grande opportunità per puntare decisamente sulle fonti rinnovabili spostando risorse finanziarie verso la transizione verde e assicurandosi così approvvigionamenti energetici stabili.