L’effetto isola di calore è tipico delle zone urbane ed è la ragione della rilevante differenza di temperatura rispetto alle zone fuori città. Si tratta di un fenomeno microclimatico che si verifica a causa delle caratteristiche della pavimentazione stradale e dei rivestimenti e delle coperture degli edifici. In questa estate dalle temperature senza precedenti il fenomeno è stato particolarmente evidente con picchi di calore pericolosi per la salute delle persone.
In questo articolo proveremo a spiegare in modo semplice il meccanismo che innesca l’effetto isola di calore nelle nostre città e quali contromisure è possibile prendere.
L’effetto isola di calore: un fenomeno in crescita
Le temperature medie globali sono in costante aumento e di conseguenza anche il fenomeno delle isole di calore non può fare altro che crescere.
Una recente ricerca condotta da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di fisica e astronomia “Augusto Righi” (DIFA) dell’università di Bologna ha mostrato quanto le temperature nelle città possano salire rispetto alle campagne. La ricerca ha preso in considerazione aree urbane di tutto il mondo, nel periodo compreso tra il 2003 il 2020 rilevando che le temperature medie sono state fino a 10 – 15° C superiori rispetto a quelle delle zone rurali.
Inoltre, come ha mostrato una ricerca del 2020 nell’area del Mediterraneo negli ultimi quarant’anni abbiamo avuto 6,4 giornate di caldo estremo in più per ogni decennio.
Ma da che cosa è determinato questo accumulo di calore sulle aree urbane?
A fare la differenza è la conformazione del terreno: se in campagna abbiamo prati, campi e boschi, in città quasi la totalità del terreno è coperto da asfalto e cemento. Questi materiali tendono ad assorbire il calore dei raggi solari per poi rilasciarlo gradualmente, un processo che causa l’aumento della temperatura dell’aria anche durante la notte. L’effetto isola di calore inoltre non si verifica solo nella stagione estiva ma anche d’inverno, anche se non chiaramente percettibile per via del generale abbassamento della temperatura.
Le conseguenze del fenomeno
L’aumento delle temperature nelle aree urbane peggiora la qualità della vita e del sonno e mette in pericolo la salute delle persone. Pertanto è inevitabile che le persone aumentino l’utilizzo degli impianti di climatizzazione e quindi del consumo di energia e di emissioni inquinanti. A questo si aggiunge la tendenza a livello globale che vede sempre più persone trasferirsi nei centri urbani, aggravando così i consumi e l’inquinamento. Inoltre, il peggioramento del fenomeno delle isole di calore è correlato al riscaldamento climatico: con l’incremento delle temperature medie globali si teme un ulteriore aumento di 4-5°.
Come contrastare l’effetto isola di calore
Il problema delle isole di calore è ormai conosciuto e studiato. Le amministrazioni stanno cercando le giuste contromisure da adottare e università e centri di ricerca stanno dando il loro contributo.
La progettazione urbana
Decisiva per contrastare la formazione di isole di calore è sicuramente la progettazione urbanistica che deve porre grande attenzione al microclima urbano valutando, tra le altre cose:
- l’apporto della ventilazione naturale
- la forme e le dimensioni degli edifici
- le ombre e le altezze dei volumi
- la posizione delle aree verdi
I materiali
La scelta dei materiali da costruzione può migliorare di molto la qualità della vita nelle città.
Le coperture sono spesso di colori scuri che assorbono la radiazione solare. Preferire colori più chiari fa la differenza, ma è anche possibile installare i cosiddetti “tetti verdi” o realizzare giardini verticali che, oltre ad abbassare la temperatura, assorbono gli inquinanti.
Esistono inoltre coperture realizzate con pannelli riflettenti in grado di riflettere fino all’80% della radiazione solare: si chiamano Cool Roof, ovvero tetti freddi.
Un altro elemento su cui è possibile agire sono le pavimentazioni. Anche in questo caso la colorazione chiara e l’alto grado di riflettanza limitano l’effetto isola di calore.