Le bollette 2023 si prospettano più leggere per i clienti del mercato tutelato, questo in base ai dati diffusi da ARERA nel più recente aggiornamento sui prezzi dell’energia.
La ragione del ritorno dei prezzi delle bollette a quelli precedenti alla guerra in Ucraina è il prezzo europeo del gas che questa settimana è sceso a valori pre-bellici: 76,78 euro al MWh, il più basso degli ultimi 10 mesi.
Secondo le previsioni di ARERA, il prezzo di riferimento delle bollette 2023 sarà più basso del 19,5%, che in termini concreti significa un risparmio per i clienti di 52,11 centesimi di euro a KWh.
Il trend al ribasso è in atto dalla fine dell’estate, dopo il picco di agosto, e già nell‘ottobre scorso le bollette del gas avevano visto un considerevole calo (-12,9% rispetto al prezzo del terzo trimestre 2022), grazie al prezzo del gas che era sceso a 78,05 euro a MWh.
A calare nel 2023 comunque sarà solamente la componente energia della bolletta.
Bollette 2023, cala solo la componente energia
Nel suo ultimo aggiornamento l’Autorità specifica che il calo della materia prima, l’energia elettrica, sarà addirittura del 23,4%. Come si spiega pertanto che il prezzo di riferimento delle bollette 2023 scenderà solo del 19,5%?
La ragione di ciò dipende dalle altre voci della bolletta che sono in controtendenza rispetto alla componente energia. L’unica voce a non crescere rimane quella degli oneri di sistema generali: il dispacciamento (PD) cresce dello 0,4%, la perequazione (PPE) del 3,2% e le tariffe di trasporto, distribuzione e misura avranno un rincaro complessivo dello 0,3%.
L’emergenza non è finita
Le previsioni positive per le bollette 2023 non devono però spingere ad abbassare la guardia. Il mercato europeo, come sottolinea ARERA, rimane instabile e i prezzi dell’energia si mantengono alti.
Il futuro si prospetta incerto ed è difficile prevedere le evoluzioni del mercato in vista del prossimo inverno. Quest’anno i rischi maggiori sono stati evitati grazie ai grandi sforzi prodotti per riempire gli stoccaggi di gas da fornitori alternativi alla Russia e abbattere i consumi energetici. Ma il prossimo inverno la sfida potrebbe rivelarsi ancora più ardua.
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