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Acciaio verde, in Italia il primo test mondiale con idrogeno e metano

L’acciaio verde, o acciaio da idrogeno, non è più una possibilità teorica e si propone come soluzione a lungo termine per decarbonizzare il settore.

Il primo test a livello mondiale è stato effettuato in Italia, nello stabilimento siderurgico Forgiatura A. Vienna di Rho, in provincia di Milano. La miscela di gas utilizzata? Gas metano e idrogeno al 30%.

L’esperimento, che consisteva nel usare questo mix per il riscaldamento dei forni dell’impianto, ha avuto successo ed è stato il coronamento di anni di studi e test di laboratorio.

Un successo ottenuto grazie alla collaborazione di grandi aziende leader del settore dei settori del gas e dell’acciaio: Snam, che ha effettuato le analisi ingegneristiche e i test, il Gruppo Giva che ha messo a disposizione l’impianto, e Sapio, che ha fornito la miscela idrogeno-gas naturale per la produzione dell’acciaio verde.

È da sottolineare che il test non ha richiesto nessuna modifica dell’impianto. Inoltre, non sono si sono verificati danni ai bruciatori industriali e il prodotto finale ha presentato le caratteristiche desiderate.

Ciò fa ben sperare riguardo ai futuri costi della transizione energetica del settore siderurgico. Convertire impianti di grandi dimensioni, infatti, risulterebbe molto dispendioso e rallenterebbe la decarbonizzazione della produzione.

Il successo del test di Rho dimostra che ridurre le emissioni di CO2, anche nell’industria pesante, è fattibile già da ora.

Acciaio verde: quanto si riducono le emissioni di CO2 e quanto si risparmia

Secondo le stime, l’utilizzo permanente nell’industria dell’acciaio di una miscela di idrogeno verde al 30% porterebbe a diminuire le emissioni di CO2 per 15.000 tonnellate all’anno. Questo dato si riferisce ai soli tre stabilimenti di forgiatura del Gruppo Giva ed equivale alle emissioni che produrrebbero ben 7.500 automobili in un anno.

Naturalmente, tutto ciò è possibile solo con l’impiego di idrogeno verde, ovvero quello prodotto utilizzando energia da fonti rinnovabili e quindi sostenibile.

Anche dal punto di vista economico, l’acciaio verde sarebbe un affare grazie a 800.000 euro annui risparmiati sulle quote di CO2 emesse (ai costi attuali).

Verso la sostenibilità

Quello siderurgico è uno dei settori più difficili da decarbonizzare, a causa delle grandi quantità di energia sotto forma di calore che la lavorazione dell’acciaio necessita.

Per questo motivo, rendere sostenibile la siderurgia sarà uno dei punti chiave nel processo che dovrebbe portare alle emissioni zero, come da programmi UE, entro il 2050.

La sperimentazione del mix idrogeno verde-gas naturale per la produzione di acciaio verde è sicuramente una tappa cruciale in questo processo.

Inoltre, come ha affermato Jacopo Longhi Vienna del Gruppo Giva, l’idrogeno nel settore siderurgico potrebbe diventare un mercato trainante per valvole e attuatori e avere ripercussioni economiche molto positive sull’indotto.

Il modello, e impianto pioniere, nella produzione dell’acciaio da idrogeno rimane, però, Hybrit. Costruito in Svezia, è la prima acciaieria a idrogeno del mondo.

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